
Brasile – Lula Presidente. Il mondo cambia…
Written by Pino Rotta, 15 febbraio 2025
Il Brasile è il quinto paese al mondo per estensione geografica, ricco di risorse naturali e soprattutto è “l’oasi del mondo” per la quantità e la varietà di piante e fauna!
Tutto questo con il perdente presidente Bolsonaro era stato derubricato dall’agenda mondiale. Lula ha nei suoi programmi la ripresa della tutela dell’ambiente e dell’Amazzonia… ma non sarebbe una grossa novità se la rielezione di LULA si limitasse a questo.
Prima di Bolsonaro era partito un programma di alleanze commerciali e finanziarie che aveva il dichiarato obiettivo di andare oltre il BIRC (Brasile, India, Russia e Cina), una specie di G7 alternativo.
Sarà questa la grande novità che con il Brasile di Lula (già altri Paesi dell’America Latina di stanno allineando su questo progetto) potrà cambiare le attuali alleanze strategiche ed economiche a livello mondiale. Al BIRC dovrebbe aderire anche l’IRAN e importanti paesi del Sud Est asiatico e dell’Africa.
Per gli Stati Uniti d’America, che hanno sempre considerato l’America Latina il loro “giardino di casa” e l’Unione Europea una loro “dependece”, indipendentemente dagli auguri e della dichiarazione di Biden “lavoreremo assieme”, non c’è dubbio che è un duro colpo. Infatti, l’effetto Brasile si sta già propagando negli altri Stati del Sud America.
Vorrei essere come sempre chiaro nelle mie analisi.
Il fatto che il cambiamento delle alleanze e strategia internazionali saranno accelerate dall’elezione di Lula credo sia indubbio.
Questo non significa che il mondo nel medio e lungo periodo sarà migliore!
I problemi politici, climatici, strategici, economici e le decine di zone di guerra (non solo l’Ukraina!) sono tutti presente. Così come è presente il e non ignorabile che molti dei Paesi che vanno a costituire il BIRC allargato non sono ne democratici ne rispettosi dei diritti civili! Insomma, Lula non è garanzia di un miglioramento del mondo, ma che nessuno pensi che da domani il mondo sarà come prima!
Si fa avanti un nuovo multilateralismo, che si oppone alla supremazia statunitense e questo è un ottimo segnale. Ma proprio Lula e i Paesi dell’America Latina adesso devono dimostrare, sulla strada tracciata da Salvador Allende, che la libertà, l’uguaglianza e la fratellanza delle persone, uomini e donne, senza distinzione di razza, sesso o religione, contano più della supremazia politica.
Un compito arduo e al momento, con la fragilità dell’Unione Europea e i venti neofascisti, autoritari, antidemocratici (o finto-democratici!) e guerrafondai che soffiano nel mondo è un’impresa davvero difficile!