Vai a…

HELIOS Magazinesu Google+HELIOS Magazine on YouTubeHELIOS Magazine on LinkedInRSS Feed

Trump: La crisi della democrazia


Da un decennio almeno l’Occidente si è avviato verso un declino di civiltà e le democrazie occidentali hanno progressivamente perso l’attrazione, lasciando spazio all’autoritarismo basato sulla nostalgia di un passato che oltre ad essere solo immaginato e spesso neanche conosciuto propone modelli sociali arcaici e sempre più violenti e maschilisti. Se dovessimo cercare i motivi di questa regressione culturale non dovremmo fare molta fatica: il sistema capitalistico ha logorato dall’interno i valori liberali. Con l’imporsi sulla scena globale di nuovi protagonisti (Brics e Paesi Islamici) il capitalismo occidentale va in crisi e cerca di salvare l’egemonia statunitense con azioni di intervento violento e  autoritario. Può sembrare strano ma da questi cambiamenti, ed in particolare dall’elezione di Trump, un uomo che da condannato e rozzo ha prevalso su una donna magistrato e molto qualificata, quella che si trova a pagare un prezzo altissimo è l’Europa. Basta pensare che il modello educativo di Trump è ispirato dal despota sovranista ungherese Orban che procede con la privatizzazione del sistema universitario, cui potranno accedere i figli dei ricchi, mentre il ceto medio e i poveri saranno destinati a diventare manovalanza schiacciata verso il basso del sistema sociale. Hanno subito accolto con grandi segnali di giubilo l’elezione di Trump i partiti di governo in Italia, con una malcelata invidia per il potere che il Presidente degli Stati Uniti d’America ha mentre in Italia c’è ancora una forte resistenza democratica che frena i progetti autoritari della destra italiana. La questione però ha almeno due conseguenze immediate per l’Europa. L’economia americana è in crisi e il progetto di Trump è quello di immettere sul mercato circa 1300 miliardi di dollari che però non ha, quindi sarà costretto ad aumentare il debito pubblico e tagliare servizi sociali. Questo significherà per tutti paesi, compresi gli USA, un aumento dell’inflazione e una diminuzione del potere d’acquista del ceto medio e dei disoccupati. Gli europei lo sanno ma non hanno una vera struttura finanziaria per contrastare questo destino. USA e CINA hanno sistemi bancari centrali l’Europa no.
La seconda forse più grave conseguenza è che proprio l’indebolimento dell’Europa e l’autoritarismo di Trump daranno spazio ai paesi del BRICS che si propongono di creare un sistema economico e politico alternativo a quello americano. Cina, Russia, Brasile, Arabia Saudita, Sud Africa e altri 120 paesi, tra cui la Turchia si sono avviati su questa strada. Questi paesi non solo hanno risorse materiali e finanziarie di enormi proporzioni ma hanno tutti sistemi di governo e valori che sono autoritari e spesso dittatoriali (con un eccezione del Brasile) o con finte democrazie.
Il futuro che si prospetta sembra senza speranza per lo sviluppo dell’Europa e per i principi liberali. I diritti civili, i diritti delle donne, degli omosessuali, saranno sopraffatti da fanatismo e razzismo. Il mondo sta conoscendo un nuovo medioevo 3.0, in cui la tecnologia farà diventare i dittatori sempre più potenti e le persone sempre più emarginate dalla vita civile e dalle decisioni dei governi. Si fa strada in tutto il mondo la supremazia della “spada e del libro”! Dopo tre secoli e a dispetto della propaganda populista i muri che si innalzano non lasceranno fuori “gli immigrati” (pronto a scommetterci e appuntamento da qui ad un anno per la verifica!) ma lasceranno fuori il rispetto per la dignità delle persone e la democrazia liberale e la giustizia sociale che sono costati secoli di lotte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Altre storie daEditoriali di Pino Rotta

About Pino Rotta,

Direttore resposabile