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Cina: La nuova via della Seta. A colloquio con Leonardo Lazzari


Amici di Eros Magazine, buonasera, ben trovati nel duemila e venticinque, ben trovati con un nuovo ospite che eh si collegherà con noi dall’altra parte del mondo. E’ con noi Leonardo Lazzari,

una giovane promessa dello sport italiano che a un certo punto però decide di cambiare completamente i suoi obiettivi, i suoi obiettivi personali, di studio e di lavoro e con lui collegato da Hangzhou appunto in Cina cercheremo di capire perché un giovane italiano sceglie di trasferirsi non soltanto a chilometri di distanza ma in una cultura, in una tradizione che è completamente diversa da quella in cui è nato.

 

Eccoci di nuovo con voi con la prima intervista del 2025 e abbiamo aspettato qualche giorno per far passare diciamo un po’ diciamo il trambusto delle feste natalizie che da noi, tra Natale e Capodanno e ancora continuerà col il Carnevale, diciamo durano molto a lungo. Vi ringraziamo per essere ancora con noi e per aver confermato anche lo scorso anno una presenza sui nostri canali veramente importante, noi siamo felici di confermare che nel 2024  abbiamo avuto circa otto milioni di utenti sia sulle pagine web che sui social e di questo dobbiamo ringraziarvi per l’affetto che ci dimostrate.

Questa intervista, dell’inizio dell’anno la facciamo trasferendoci a migliaia di chilometri a est, andiamo in Cina dove c’è un nostro connazionale, un italiano, Leonardo Lazzari che ringrazio e saluto. Buonasera Leonardo buonasera a tutti.
Leonardo ha un percorso, come avete sentito nella sigla, molto interessante, però è un percorso che sicuramente è anche una sfida.

Quindi la prima domanda, senza rubarti troppo tempo, Leonardo, è quella di chiederti di spiegarci questa scelta, di spiegarci anche come nasce, come si sviluppa, quali sono le difficoltà che hai dovuto affrontare e come si sta organizzando? Prego.

R.: Certo, grazie.

innanzitutto ringrazio Pino Rotta per l’invito. Mi fa molto piacere essere qui stasera. Dico stasera perché qui adesso sono anche tardi, sono le undici e mezzo di sera (16,30 in Italia ndr). Allora, questa scelta nasce in realtà probabilmente molti, molti anni fa, in realtà, perché io innanzitutto sono sempre stato vicino alla cultura orientale, perché ho iniziato arti marziali quando ero piccolo,

avevo sei anni, E da lì sono sempre stato, la mia insegnante era cinese,  la mia insegnante di arti

marziali e sono anche arrivato ad alti livelli, io facevo Wushu Kung Fu.

D.: Sì, sei stato cinque volte campione di karate in Italia.

R.: Italiano sì di Wushu Kung Fu sì e poi sì ero nella nazionale italiana finché a un certo punto della mia vita c’è stata una avevo di fronte un bivio un po’ per un infortunio a un campionato mondiale un po’ proprio per anche scelta di vita perché io ho sempre avuto una famiglia un po’ matta…. diciamo però matta in senso buono …. e siamo arrivati a un punto dove abbiamo scelto,

proprio come scelta di vita, noi in famiglia abbiamo scelto di trasferirci nel Regno Unito. Questa è stata una grandissima opportunità per me, perché mi ha permesso di già aprirmi ad altre culture,

mi sono abituato ad adattarmi ad altre scelte, altre cose, altri paesi, altre lingue, E quindi questo sicuramente ha influito. Queste due cose hanno influito finché poi finite le scuole superiori nel Regno Unito. C’è stata una piccola avventura in Spagna, durata quasi due anni, per poi ritornare in Italia, anzi, durante il periodo Covid.

E lì, in Italia, tornato in Italia a Firenze, ho conosciuto poi la mia ragazza, la mia ragazza è cinese,

e tanti mi dicono, eh, sei andato in Cina perché la tua ragazza è cinese, basta che dici questo, hai finito.

In realtà non è proprio così, perché innanzitutto io già miravo la Cina prima anche di conoscere la mia ragazza, era sempre un mio obiettivo quello di andare in Cina a costruire qualcosa, ero sempre attratto. Sicuramente non posso mentire non posso nascondere il fatto che abbia influito ovvio cioè a quel punto è chiaro che avendo anche lei sicuramente una scelta che ancora più senso però diciamo che io sono sempre stata una persona molto ambiziosa che sia nello sport nella mia vita e anche lavorativamente parlando, sono sempre una persona che è stata sempre ambiziosa, con grandi obiettivi e tuttora li ho, li devo ancora raggiungere. E quindi ho visto il paese Cina come per me è stata un’opportunità per dire ok, andiamo. Una volta c’era il sogno americano, adesso non dico che non ci sia più, però quella fiamma americana sta iniziando un po’ è ancora

accesa però ci sono le sue complessità dall’altra parte mentre c’è una fiamma molto più nuova

D.: è un discorso molto complesso, molto complesso, io ho fatto delle analisi in cui insisto ho scritto anche un voluminoso saggio in cui dico che l’Occidente è in crisi quindi anche il sogno non è più neanche presente più il sogno americano, ma non è più neanche il sogno occidentale.

Cioè, è tutto l’Occidente che è in crisi, in quanto la crisi economica poi ha delle ricadute, diciamo,

ha cascata su tutto.

Prego, scusami. Quindi, diciamo, è sempre stato il fatto di aver scelto la Cina e non altri paesi.

R.: Sì, esatto. La Cina l’ho vista un po’ come questa nuova fiamma che poteva alimentare nuove occasioni, nuove occasioni fresche che ancora sono un po’ conosciute in realtà in Occidente. Un po’ perché si parla della Cina però poco e male, dal mio punto di vista, soprattutto cioè più che

altro quando racconto la mia esperienza a chi è in Italia molte volte rimangono sempre ma come, veramente così? e io dico non è che chiedo la gente di fidarsi di me, io ho anche un mio canale,

sono sui social dove posto la mia vita ma non è che chiedo la gente, non è che dico io sono la verità sto facendo vedere in base alla mia esperienza e quindi vorrei anche dire ma venite voi anche a provare cos’è cosa significa vivere qua piuttosto che magari uno pensa magari a volte quando si pensa appunto sempre in occidente. Ma anche in oriente ormai, c’è qualcosa che voglio dire, negli ultimi venti trent’anni quello che è successo quello che hanno fatto in Cina, è un qualcosa di sorprendente. Magari spesso la gente in Italia è ferma nel passato e non si rende conto che la Cina non è più quella di venti, trenta anni fa.

D.: No, no, questo ce ne siamo già accorti.

Ma quindi tu parti con un Progetto? Hai già un progetto? Inizi con un percorso di affinamento di studi per poi arrivare perché tu sei da sei mesi a Hangzhou

R.: Hangzhou infatti dimenticavo una cosa importante c’è stato proprio un anno fa un anno esatto quasi fa, era il 2024 e io mi mi sono ritrovato insieme alla mia ragazza, ormai siamo insieme da più di quattro anni, ci siamo ritrovati in una situazione in cui eravamo insoddisfatti della nostra

vita in Italia. Eravamo a e Firenze poi una città anche è difficile vivere. Perché i costi sono veramente alti, ero in un lavoro che non mi stava… avevo grandi aspettative per il lavoro che stavo intraprendendo Firenze ma non mi stava piacendo non è neanche la parola giusta, non mi sentivo valorizzato in quel momento, sentivo che potevo dare di più, quindi ero un po’ insoddisfatto, lei era insoddisfatta invece dei suoi percorsi, aveva finito la triennale, era insoddisfatta della biennale. Quindi ci siamo ritrovati in una situazione dove non ci apparteneva più, avevamo bisogno di un cambiamento.

Questo è anche importante da ricordare, perché tutto è scaturito anche da questa voglia di cambiare aria. Questo è molto importante, sì.

D.: Cioè questa mancanza di una prospettiva futura ha indirizzato una scelta, non dico al buio,

però voglio dire, scelta che era stimolata dal fatto di andare a cercarselo questo futuro.

Quindi arrivate e come ti sistemi? Avete cercato prima casa, vi siete organizzati all’arrivo?

R.: Sì, allora è stato tutto un po’ veloce in realtà. Perché è una grande città, non è una piccola città. È grandissima, è immensa. Fortunatamente il discorso casa qui siamo in una posizione agevolata perché ci sono più case che persone. Sembra strano perché è una città di dieci milioni e passa. Ma ci sono più case che persone più posti per dormire che persone e quindi il discorso casa è stato abbastanza semplice in realtà la cosa più difficile è stato proprio all’inizio capire ok ma io come sto in Cina? Mi sono messo a cercare, a capire, la cosa più facile era venire qua da studente. Allora ho iniziato a informarmi e ho trovato, sono stato preso alla scuola, ho fatto l’application, l’ho passata e sono stato preso ad Alibaba Business School, che è un indirizzo, sarebbe business internazionale, ad Anjou Normal University. E una volta fatto quello, quella è stata in realtà la cosa più difficile, perché è stata come… Veramente un tentativo, tentare un po’ la fortuna, perché io, ok, sono infelice, cerco, trovo la scuola, ci provo, o la va o la va. E alla fine,

una volta che sono stato preso, da lì poi a giugno, la mia ragazza è andata prima di me a giugno in Cina, forse anche era maggio, adesso non ricordo, comunque lei è andata prima in Cina, e mi ha aiutato nella ricerca della casa. Quindi lei sicuramente ha aiutato tantissimo, altrimenti bisogna affidarsi ad agenzie, che magari trovi prezzi più vantaggiosi, però comunque il discorso casa è stato facile perché sono anche abbastanza economiche qua.

D.: Avere una capacità di muoversi anche a livello linguistico ti aiuta molto. quindi sei arrivato da studente, da studente però già in sei mesi tu ti sei già inserito in un contesto che mira a una tua permanenza, no?

Intanto ci vuoi

descrivere anche questa esperienza? Dopo appena sei mesi diventi Presidente giovanile dell’associazione Italy China Link. Dunque parliamo di questa associazione, che cosa fai e che cosa fa l’associazione?

R.: Sì, allora, Italy Channel Inc. è un’associazione che da tanti anni, da oltre dieci anni, è diciamo un po’ il riferimento della diplomazia, diplomazia tra persone, tra giovani, soprattutto perché la presidente, io sono per il reparto giovanile, ma la presidente dell’associazione è Maria Moreni e lei è è il cuore pulsante del progetto Giovani, perché lei ci tiene tantissimo i giovani, vuole valorizzare i giovani, perché i giovani sono il futuro, e quindi l’associazione si occupa di diplomazia tra governi in Italia e in Cina, governi locali e governi cinesi, e l’idea è quella di facilitare la collaborazione dal punto di vista culturale, dal punto di vista educativo, economico,

commerciale, ed altro.

E sempre seguendo ovviamente il rispetto di leggi, norme, istituzioni. Il mio ruolo appunto si occupa per quanto riguarda il settore giovanile, quindi o progetti in questa associazione o progetti che riguardano i giovani quindi il nostro in questo momento abbiamo un festival che sta per data verso giugno dove andremo promuovere e si chiama il Love Lake Festival che è fatto in collaborazione con Lago di Garda e Lago di Hangzhou quindi questo sarà un po’ il nostro inizio diciamo l’inizio di tutti i nostri progetti per collegare l’Italia alla Cina e appunto portare i nostri i

nostri talenti italiani in Cina perché lo scopo principale è quello di creare occupazione in Cina di portare i giovani che sono un po smarriti che non trovano la loro strada in Italia dargli un futuro

dargli delle opzioni per lo meno svegliarli anche un po’, perché spesso si sente di questi giovani che sono a casa un po’ stanno lì, sono un po’ addormentati, anche da un sistema, non è solo colpa loro, è anche un sistema che li costringe a stare in una condizione di questo tipo, perché io stesso mi sono ritrovato, quando ero in Italia passavo tanto tempo a lamentarmi di cose inutili, quando il tempo… adesso lo uso per far tutt’altro non ho tempo per lamentarmi.

D.: E’ un’area diversa la crisi economica, in occidente sta influenzando anche gli aspetti esistenziali però diciamo detta così sembra facile ma in effetti poi trasferirsi in Cina non è così semplice ci sono una serie di diciamo, di condizioni, ci sono una serie di attività, ci sono una serie di procedure, no? Cosa dovrebbe fare, diciamo, un giovane italiano, comunque voglio dire occidentale, per venire e vivere e lavorare anche? Cioè tu stesso dovrai, in qualche mese, dovrai fare una tua scelta, no? tra qualche mese… Tu stesso dovrai, diciamo, a un certo punto cambiare la tua condizione, no? Quindi chi decide di fare il tuo stesso percorso si troverà di fronte a quali

difficoltà e a quali anche opportunità?

R.: Sì, chiaro. Il fatto è che, infatti, il nostro obiettivo è quello di… perché al momento il fatto è che nessuno… ha calpestato questa strada quindi ovviamente l’obiettivo è quello di delineare anche una strada per chi come me vuole intraprendere un percorso di questo tipo perché l’obiettivo è proprio quello di creare una strada dare delle soluzioni perché adesso uno che vuole venire a lavorare in Cina ma non è facile venire a lavorare in Cina. Cioè qua non puoi venire all’avventura come si fa in Europa o anche in America magari, vado faccio il lavapiatti, vado in vacanza, trovo lavoro, non funziona così. Perché questa è una società molto complessa, che corre molto molto molto veloce, e se si vuole lavorare qua bisogna avere delle competenze mirate. Quindi l’obiettivo è quello di creare dell’occupazione per queste competenze mirate. In questo momento se uno vuole venire qua in Cina a fare il cameriere non è possibile perché ci sono appunto uno dei problemi la Cina non è il posto perfetto ci sono anche qua dei problemi ad esempio a livello sociale la Cina è fatta di sono tantissime persone sono un miliardo e mezzo e passa e quindi è chiaro che i lavori più semplici anche quelli più umili per quanto siano importanti ma sono già presi sono già presi da una società che numerosissima e quindi qua se uno vuole lavorare si deve un po’ differenziare e il nostro obiettivo è quello di creare lavori in modo tale che possono essere offerti a stranieri. Il nostro obiettivo è quello di facilitare gli studenti portarli a scuola tramite borsa di studio il governo sta già investendo tantissimo in borse di studio l’obiettivo nostro è quello di facilitare la cosa quindi far comunicare di cercare di avvicinare lo studente alle borse di

studio e quindi fare in modo che possa venire qua a studiare gratuitamente questa è un’agevolazione immensa che in alcuni paesi sarebbe impensabile e da lì piano piano ognuno si crea il suo futuro da studente

D.: Tu stai facendo questa esperienza la stai anche guardando in prospettiva come un tuo sbocco professionale.

R.: Sicuramente. Io sono venuto qui a studiare e sicuramente per me, anzi sono anche molto grato

per questa opportunità, perché appunto anche io sono qui con borsa di studio e quindi io sono qui

da solo neanche sei mesi e questo paese mi sta già dando tantissimo dal punto di vista proprio anche di studio, perché in quale paese uno può dire vengo a studiare gratuitamente senza sborsare un centesimo? Dal secondo anno in poi le borse di studio spesso vanno meritate con i risultati scolastici ma insomma se uno viene qua si impegna può crearsi un’istruzione da zero l’università tutta finanziata dal governo non sarà sempre così per quello che dico che qua è ancora una fiamma che appena si sta alimentando adesso è appena nata perché non sarà sempre così in futuro ci sarà sempre più competizione anche il governo stesso dovrà sarà costretto a selezionare sempre di più

E quindi, questo per dire, io sì sono venuto qui per studiare, ne sono grato, però è sempre stato uno strumento per me, un trampolino di lancio, ho sempre visto come un trampolino di lancio per

poi inserirmi nel mondo del lavoro, inserirmi in opportunità. Opportunità che mi sono arrivate molto prima di quanto io pensassi, perché appunto sono appena diventato Presidente giovanile per Italy China Link. Recentemente pochi mesi fa.

D.: Evidentemente insomma ti hanno già riconosciuto qualche qualità anche il fatto stesso di parlare bene il cinese mandarino, anche se il cinese va ancora migliorato, comunque io che ti ho seguito un po’ in questi mesi, vedo hai una buona capacità organizzativa e di relazioni quindi. Però adesso ti vorrei fare una domanda un po’ provocatoria. Questa attività, che io ti auguro sia veramente il tuo futuro e che vada prosperando, però c’è una realtà nei fatti che ancora oggi non

vede molti ragazzi occidentali come te che si muovono verso l’Asia verso l’India verso la Cina e verso la Corea, ce ne sono, però sono pochi mentre moltissimi orientali e soprattutto cinesi stanno

ancora continuando a venire in Europa, soprattutto in Sud America e negli Stati Uniti. In Sud America io ho poi una mia teoria, ma magari la sviluppiamo poi a parte, perché con il BIRCS si aprono molte, molte prospettive con il Sud America e la Cina. Però è una realtà, me lo confermi?

Tu conosci ragazzi giovani che vengono in Cina, ma non credo che siano lo stesso numero di cinesi che vengono in Occidente?

R.: No, assolutamente no.

D.: Come lo spieghi?

R.: Questo è dovuto secondo me innanzitutto da vari fattori. Partiamo dal descrivere il fattore, la migrazione di studenti cinesi in Italia. Questo è dovuto a un, io penso principalmente, a un sistema qua molto competitivo dal punto di vista… ma anche proprio lo si respira a scuola, perché il fatto è che qua, quando i cinesi intraprendono un percorso, quando sono le superiori, sanno già che alla fine delle superiori avranno il cosiddetto gaokao, che è un esame, è un esame tostissimo che

andrà a decidere le sorti del ragazzo o della ragazza. Questo perché appunto il governo per via di questo numero così elevato di persone deve trovare un modo per selezionarle. Un modo per selezionarle e purtroppo al momento è l’unico modo che hanno trovato per selezionarle e decidere chi può accedere alle università migliori. Perché ricordiamo che, comunque, la Cina ha tra le migliori università del mondo.

D.: Stiamo parlando di… Un sistema che è completamente statalizzato, cioè la Cina è un regime comunista dove tutto è centralizzato, quindi anche l’università viene programmata in base ai programmi che il governo intende impostare per il futuro.

R.: Beh, certo, certo. Ci sono anche soluzioni private, ma è ovvio che quando si parla di governo…  è il governo che decide, sì, è ovvio. Però il fatto è quello che volevo dire. Cosa succede? Che spesso questo gaokao… Va a selezionare tantissimo gli studenti e quindi succede che alcuni magari non riescono a entrare in queste università prestigiose e quindi ad avere un vantaggio statistico sulla competizione nel mondo del lavoro. Un modo per differenziarsi è quello di andare poi in occidente, perché poi tornando in Cina questo fa curriculum. E quindi questo sicuramente fa tantissimo, fa tantissimo perché poi le aziende lo guardano qui questo.

Invece dal nostro punto di vista io penso che semplicemente i giovani di oggi non sanno cosa ci sia qua, non lo sanno proprio. Io sono convinto di questo perché quando parlo con i miei amici e gli dico guarda che ho fatto questo, guarda che la scuola ti dà questo, guarda che qui c’è questo, rimangono come dire ma cosa stai dicendo? Ma no, non esiste tutto, Mi stai raccontando delle favole. Sappiamo tutti gli avanzamenti che sta facendo la Cina, ma magari non ci accorgiamo a livello proprio di società la qualità della vita, il tenore di vita. che questo ti può portare, ma anche a livello di qualità della vita per lo studente stesso. Quindi io penso che man mano che i giovani sapranno sempre più, perché siamo stati indottrinati con l’Occidente, con l’America, e quindi va ancora di moda quello. Man mano che sapranno sempre di più cosa c’è qui e inizia ad andare di moda questo, vedremo molti più occidentali spostarsi verso l’Oriente.

D.: Bene, questo lo vedremo, siamo quasi alla fine dell’intervista, lo vedremo e io credo che ancora lo stile di vita occidentale sia un’attrattiva anche per i giovani orientali c’è il fatto culturale c’è il fatto culturale c’è una capacità diciamo di gestire la propria vita in maniera molto più dinamica in occidente che non in Cina e questo poi magari diciamo col tempo cambierà però al

momento credo che incida anche questo. Devo arrivare alle conclusioni e intanto ti rinnovo i ringraziamenti per essere stato con noi e quando vorrai presentarci altre esperienze, so che state organizzando per giugno e mi farebbe piacere presentarlo con i nostri spettatori di Helios Magazine, questo festival che la tua associazione sta organizzando per giugno e quindi anche altri progetti che potremo riprendere.

Intanto contiamo a seguirti.

Io do le solite informazioni tecniche sia a Leonardo che ai nostri spettatori questa intervista va in

diretta su Facebook, Youtube e Instagram e sulla pagina web che su tutti i nostri canali social dove è possibile condividere l’intera intervista da X a Youtube a Facebook a Treads a Linkedin

cioè dove noi abbiamo tutti i canali, e dove è possibile mettere l’intera intervista, noi lasceremo l’intera intervista.

Quindi alla fine chi non è stato in condizioni di vederla in diretta, potrà rivedere questa intervista n differita, con calma, sui nostri canali.

Leonardo ti lascio la parola, intanto ti ringrazio e saluto te, saluto i nostri spettatori, ti lascio la parola per le ultime battute e per i saluti. Grazie. E a presto.

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