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Le guerre invisibili


Un’immagine racconta
L’Italia è un paese che da 60 anni vive in pace generalmente è questa la frase che si dice quando si parla della situazione geopolitica internazionale. Se consideriamo ai conflitti tradizionali fatti con la visibile presenza di eserciti e armamenti sul  territorio italiano, potremmo anche concordare semplicemente perché le basi militari poste in Italia da cui partono aerei e navi che vanno a combattere in moltissimi scenari di guerra da oltre 30 anni a questa parte, non vengono considerati propriamente “territorio italiano” benchè lo sia a tutti gli effetti.
Ma sotto questo aspetto quest’affermazione è veritiera. A cominciare dall’attacco con bombardamento aereo  italiano della Serbia del 1999 (Capo del Governo allora era Massimo D’Alema) che provocò circa 2500 vittime civili, durante quella che con “eleganza” venne chiamata Allied Force (Nato Italia in prima linea). Ma oltre questo storico evento bellico l’Italia è presente da anni in decine di conflitti militari in tutto il mondo con perdite di vite umane sia tra i nostri soldati che tra la popolazione civile dei paesi in cui le nostre forze armate hanno e continuano a partecipare alle cosiddette “missioni di pace”!
La reazione della gente in Italia in questi ultimi trenta anni è stata quasi impercettibile (l’unico che non si è più liberato da questo peccato ed ancora ne paga le conseguenze è stato appunto Massimo D’Alema!). Come è possibile che non si reagisce davanti alle stragi di donne, bambini, uomini disarmati e che nessuna televisione nazionale o internazionale faccia vedere la distruzione e i cadaveri di queste “missioni di pace”?
Non è superfluo dirlo: quello che non si vede in televisione è come se non esistesse. Gli interessi economici e politici internazionali, che coinvolgono anche l’Italia, fa in modo che i grandi Network (ormai quasi in regime di monopolio) impediscano la visione di tali orrori. Quando qualche immagine sfugge al controllo (ricordare la foto del bambino annegato sulla spiaggia di Lesbo, il suo nome era Aylan la reazione si attiva perché per fortuna le coscienze della maggior parte degli italiani ancora non sono del tutto narcotizzate. Ma basta nascondere alla vista gli orrori delle guerre degli annegamenti in mare, degli stupri nei lager libici o i bambini date alle fiamme nelle miniere de Congo e tutto ciò non esiste. Di tutto questo ne abbiamo parlato nell’intervista con il cinereport internazionale Nino Fezza (vedi video nel riquadro).

Chi è Nino (Sebastiano) Fezza?
Nino Fezza per 30 anni Cinereporter RAI inviato in 17 conflitti documentando con oltre 100 reportage le zone di crisi e di povertà del Sud del mondo Samarcanda,Rosso e Nero,Tempo Reale: 5 anni di collaborazione con Michele Santoro. Mixer,Drug Story Inchieste: 3 anni di collaborazione con Giovanni Minoli. Porta a porta: 2anni di collaborazione con Bruno Vespa. C’era una volta speciali dal Sud del mondo: 10 anni di edizioni. Direttore di fotografia della trasmissione RAI “LINEA VERDE” edizioni anni 2008- 2009.2010.2011.2012. Lascia la RAI nel 2013 per dedicarsi alla solidarieta’. Dirigente nazionale di @uxiliaOnlus, nel corso di due anni (2013-2015) organizza e si occupa dell’invio di 150 tonnellate di aiuti umanitari nel campo profughi di Atma in Siria assistendo circa 50.000 profughi, tra cui 5.000 bambini. Insieme alla ONG Siriana-Americana Maram Foundation con sede in Turchia riesce a tenere a scuola circa 500 bambini nel campo profughi di Atma, organizzando eventi di beneficenza e incontri con scuole elementari, superiori ed universita’. Dal 2013 al 2017 nominato responsabile della segreteria del Sindaco della Citta’ di Ortona, e responsabile staff per la comunicazione ed organizzazione eventi. PREMI E RICONOSCIMENTI Grand Prix Italia Firenze, Toronto Parigi e Tokio. Due documentari premiati al Premio Ilaria Alpi. 2013 Premio Lucchetta -“ Malala” Miglior documentario europeo del 2013 . 2016 Premio Nazionale alla Solidarieta’ Scocozza, patrocinato dalla Presidenza della Repubblica e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. 2016 Ambasciatore di Pace nel Mondo assegnato da Universum Accademy Switzerland. 2018 Premio Nazionale Olmo. Sindaco del “Paese dei Balocchi” a Fano.

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