Reggio Calabria: Caso MUSE": FERRARO SI DIMETTA
(nella vignetta il Sindaco Falcomatà arpiona il consigliere Ferraro)
Conclusa con una decisione che sgombra ogni ombra infamante su Falcomatà la vicenda "Muse": il fatto non susstiste! Non si fa nessun processo per un situazione iniziata in maniera grottesca. Una vicenda che non doveva neanche iniziare. Quando il 6 agosto 1988 il consigliere di Forza Italia Bruno Ferraro, in pieno Consiglio Comunale (quello che si è e continua a dimostrarsi pietosamente assente, non solo in questa vicenda!) si alzò sbraitando che il Sindaco aveva favorito lassunzione di due nipoti. Noi non abbiamo aspettato di fare valutazioni delle carte (quali carte, poi?) che poteva avere in mano il consigliere Ferraro, non abbiamo aspettato come molti consiglieri di maggioranza che la magistratura facesse la sua parte (ci mancherebbe che i comportamenti politici condizionassero loperato dei magistrati!), noi abbiamo valutato la vicenda per quella che era una grande e assurda "infamia" e come tale la abbiamo bollata. Già dalla prima risposta del Sindaco data pochi giorni dopo era chiaro che il consigliere Ferraro ed i suoi suggeritori sarebbero stati schiacciati dal fango che loro stessi avevano lanciato su Falcomatà. Abbiamo pubblicato il 10 agosto 1998 la vignetta di San Giorgio e il Drago (vedi accanto) e crediamo che già allora questa vignetta avesse dato plasticamente la dimensione dello scontro.
Oggi si pone in interrogativo che siamo certi non verrà colto. Se un consigliere comunale lancia unaccusa così infamante contro il Sindaco della città, contro luomo Italo Falcomatà, contro le famiglie ed i ragazzi che ne sono rimasti coinvolti e poi questa infamia viene smentita da due anni di indagini (da alcuni definite "accanite") il Consigliere comunale Bruno Ferraro non ha oggi ilo dovere morale di dimettersi?
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