società "NANI E BALLERINE"
di Pino Rotta
Quando pensiamo ai poteri cosiddetti forti che condizionano la nostra vita sia essa economica, politica, sociale, lavorativa, scolastica, religiosa e anche ricreativa, in genere ci viene da immaginare il tavolo di una stanza di un grattacielo dive siedono poche persone vestite bene e che parlano come nei film. Nella realtà i poteri forti sono molto più "democratici" di quanto immaginiamo! E' un intreccio di gruppi che si soppesano, si sfidano e trovano compromessi solo su alcune delle questioni che riguardano un particolare interesse, un interesse che sia solo di uno di essi. Sono moltissimi questi gruppi e moltissime sono le persone che appartengono a più di uno di essi, che fanno da collegamento tra questi. Poi questi gruppi si ramificano con la stessa struttura su tutto il territorio ed in tutte le organizzazioni o istituzioni private e pubbliche. Se dovessimo rappresentare la struttura dei poteri forti l'immagine che forse più si addice è quella di una serie di moltissime piramidi con dei punti di contatto le une con le altre, delle zone "miste".
Nell'organizzazione dello Stato queste piramidi sono tantissime come in tutte le altre istituzioni sociali. Ora, è opinione comune che lo Stato funzioni male e che non riesca a soddisfare le esigenze dei cittadini perché costa troppo, è inefficiente, corrotto, insomma un peso che più d'uno pensa sia da buttare. Ma se pensiamo allo Stato come una parte di quell'intreccio di piramidi di cui parlavamo prima la prima cosa che ci viene in mente è che lo Stato è rappresentato da persone, tante persone, alcune delle quali esercitano un potere che determina il funzionamento di tutta la macchina, o meglio delle singole parti che compongono questa macchina complessa che si chiama Stato, o meglio questo "organismo" che si chiama Stato. Come in ogni organismo ogni singola parte dello Stato ha un centro decisionale, un cervello diciamo, che comanda tutte le altre parti e funzioni. Anche per far funzionare male una macchina occorre un'intelligenza che decida di farla funzionare in quel modo e non in un altro. In genere quando non si vuole far funzionare bene un organismo un "cervello" che si rispetti non provoca mai dei danni a sé stesso, semmai crea dei problemi di malfunzionamento in qualcuno dei suoi organi in modo che pur mantenendo il controllo sul tutto e mantenendo in vita l'organismo, il tutto rallenta le sue funzioni, le rende inefficienti, inefficaci. Facciamo un esempio che ognuno di noi può ben capire. Quando in un ufficio che deve svolgere una funzione importante dello Stato, sanità, sicurezza, giustizia, scuola, ecc…, si vuole vanificare i risultati non è necessario che ci siano delle persone cattive, corrotte, deviate (può anche esserci questo, ma spesso non si arriva a questa necessità, che tra l'altro ha un costo!), basta mettere nei punti nevralgici degli incapaci, degli inesperti, persone inadeguate a reggere il peso di quelle responsabilità. Il resto viene da sé. E' automatico! Si crea una catena di inefficienze, di frustrazioni, di malcontenti di abbandono del senso dell'iniziativa e della responsabilità che porta in breve tempo a rendere quella parte della piramide un peso morto, anzi moribondo. Il guaio è che per creare il danno ci vuole poco tempo, appena qualche mese, ma per mettere rimedio a volte ci vogliono anni. Nel frattempo la gente è distratta dai problemi quotidiani, dalle piccole rappresaglie del momento, dal presente che rende la vita difficile, così senza memoria delle vicende che hanno portato a trovarsi in quel posto degli imbecilli si tende a dare la colpa a tutti ed a tutto, così la colpa infine non è di nessuno: nessun responsabile! Ma se cerchiamo bene dietro ogni imbecille nel posto sbagliato c'è qualcuno che ha deciso molto tempo prima che quell'imbecille doveva stare lì: quello è uno dei colpevoli delle ingiustizie che subiamo. Colpirlo è possibile e colpendo quello si dà un colpo ad una parte della piramide! Smascherarli li farà prendere coscienza che anche loro sono solo: nani e ballerine!
|
|