politica - LA CINA ACCERCHIATA

di Pino Rotta


A volte non fa piacere constatare che le previsioni fatte con ampio anticipo si sono rivelate esatte, è il caso delle conseguenze dell’intervento militare in Afganistan e della guerra di aggressione che Stati Uniti, Italia, Inghilterra e Spagna affiancati da un’altra decina di paesi satelliti della potenza americana hanno scatenato in Iraq.

Abbiamo analizzato già un anno prima della guerra irachena i possibili scenari che potevano scatenarsi come conseguenza della strategia americana di destabilizzazione di tutta l’area mediorientale e della zona caucasica (Helios Magazine speciale Mediterraneo anno 2002-2003 e 2003-2004), proviamo oggi a tracciare una mappa di queste conseguenze.

C9on una premessa che riteniamo importante: la causa addotta dall’amministrazione Bush della lotta al terrorismo si è dimostrata oltre che infondata del tutto funzionale agli interessi americani. Per essere più chiari e non destare equivoci: il terrorismo di matrice islamica ha due grosse anime, quella che nasce dall’oppressione del popolo palestinese da parte del sistema ideologico-militare di israeliani ed americani e la reazione alla prima guerra ll’Iraq del 1990, gli Stati Uniti hanno usato, finanziato e strumentalizzato i terroristi per fini di politica estera americana, l’atto terrorista dell’11 settembre è il tragico frutto di questa strategia.

Ma dove sta portando la strategia di Bush? Fino al 2001 il focolaio di guerriglia era, in massima parte, limitato ai Territori Occupati in Palestina, dopo l’invasione dell’Afganistan e dell’Iraq gli atti di terrorismo e le stragi si sono estese in tutta la striscia che controlla il confine con i paesi dell’ex Unione Sovietica e che da accesso alla Cina, con gravi e preoccupanti atti di recrudescenza integralista in tutti i paesi del Nord Africa dal Marocco, Algeria, Egitto e della costa mediterranea del Medioriente, Libano, Iraq, Turchia. A questo si deve aggiungere il dilagare del terrorismo in Cecenia, Tagikistan, Georgia e adesso anche nel vecchio, colto e pacifico Usbiekistan. Anche all’interno della Cina si stanno muovendo forze che puntano a destabilizzare l’area del pacifico magari con uno scontro con il Giappone.

Da questa situazione l’Europa ne esce in ginocchio grazie a Berlusconi, Blair ed Asnar completamente asserviti al potere di G. W. Bush, dal quale sono stati lautamente sostenuti ma che al momento giusto non ha esitato a mollarli, poiché oggi non servono più, il lavoro sporco che dovevano fare è stato già fatto.

Il fatto che in Iraq continuano a morire decine di persone al giorno, che in Libano la Siria sia stata costretta a ritirare le proprio truppe ed invece personaggi equivoci al soldo degli americani siano rientrati dall’esilio e stiano organizzando un vero e proprio esercito "privato" senza che nessuno protesti o si indigni, che la nascente democrazia in Iraq sia in effetti una nuova dittatura di una oligarchia islamica, legittimata da ridicole elezioni a "mano armata" e che questo modello si stia diffondendo in tutti paesi islamici del Nord Africa, dell’africa Orientale, della Penisola Arabica e della zona del Caucaso, non è un caso voluto dal destino, questa è la politica estera del Presidente degli Stati Uniti d’America e della destra america ed europea, è una politica in cui poche persone diventano molto ricche tenendo il mondo sotto in ricatto del terrore.


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