Ragazzi arroganti, genitori incivili - Pedagogia dell’esempio
Primo giorno di scuola. Una madre accompagna i bambini a scuola, sfrecciando ed imprecando nel traffico. Prima lezione della giornata!
L’educazione e la civiltà non si insegnano a parole ma con l’esempio. Non è un’ovvietà è la più basilare delle teorie pedagogiche. La società occidentale vive due grandi questioni in questo campo: il degrado urbano e la deresponsabilità pedagogica degli adulti. La frammentazione e la polarizzazione dei luoghi di socializzazione avvenuta negli ultimi decenni ha provocato due modelli sociali e due ceti sociali che si guardano come se fossero su sponde opposte di un fiume con timore e con crescente senso di egoismo. Una separazione inutile e pericolosa perché comunque le società chiuse in caste sono destinate a perire per nichilismo. In secondo luogo si assiste ad un’ulteriore separazione tra ambito collettivo ed ambito privato, in cui la famiglia è diventata un luogo iperprotettivo in cui i genitori tendono a comportamenti contraddittori dalle conseguenze deleterie dal punto di vista educativo. All’interno della famiglia si tende ad instaurare comportamenti protettivi nei confronti degli adolescenti cercando di far rimanere fuori dalla porta di casa le "minacce" esterne, mentre proprio all’esterno gli adulti sono gli stessi che adottano comportamenti parassitari e egoistici, spesso in disprezzo delle comuni regole di civiltà e questa è la vera fonte della formazione dei ragazzi, sin dall’infanzia, che crescono imparando non dalle prediche genitoriali ma dall’esempio quotidiano che da essi proviene. Il cambiamento parte dalla consapevolezza di queste contraddizioni e dall’assunzione di responsabilità degli adulti… prima che scoppi il "caso da prima pagina".
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