Scuola
Quasi una recensione di: IO, NON IO, SUPER IO
"Un Liceo Scientifico, un territorio difficile, tanta voglia di emergere e di fare bene, anime che si mettano in discussione su temi importanti come quelli legati al proprio essere, al proprio "io".
Questo libro raccoglie, al suo interna, le paure, le speranze,
ma anche le certezze di una realtà scolastica che vive in una società, quella
del XXI secolo, abituata a correre, forse troppo in fretta e che non lascia il
tempo per meditare e interiorizzare quella che "siamo".
Telefonini, InterNet e iPod distraggono quotidianamente la nostra vita, al punto
da non riuscire più a farne a meno. Adesso silenzio. Voglio sapere chi sono..."
LPMM
a cura di Lorenzo Martino
recensione di Pino Rotta
Per recensire, generalmente, un libro si possono usare diversi approcci, quello letterario, quello sociologico, quello storico, ed altri, perché un libro il più delle volte racconta una storia, un fenomeno, un evento. Davanti a IO, NON IO, SUPER IO (a cura di Lorenzo Pio Massimo Martino, GB Editoria, pagg. 223, euro 13,00 – Roma 2008) però si rimane spiazzati perché questo libro non racconta una storia, una vita, ma tante storie, tante vite, scritti che raccolgono i pensieri e le esperienze di studenti, insegnanti ed operatori scolastici del Liceo "Raffaele Piria" di Rosarno (RC) in modo sapiente e sicuramente originale. Si sono messi in discussione tutti, e hanno messo i loro pensieri su carta, con la spontaneità ed il linguaggio di cui ognuno è portatore, senza curarsi di qualche sgrammaticatura che invece di per sé fa parte del racconto.
Un libro che racconta se vogliamo una doppia realtà, quella sociale e quella esistenziale di gente che, un pò per scelta un pò per caso, si ritrova a vivere assieme ed in cui la scuola non è più uno spazio fisico "cinto da mura" ma vita vera vissuta e raccontata attraverso un’idea: una sorta di diario pubblico.
La stessa impaginazione del libro richiama alla mente la forma del diario, passando dallo scritto informale della Dirigente professoressa Mariarosaria Russo (che pone le sue pagine non all’inizio, come di solito succede, ma quasi alla fine, a quello degli insegnanti inserito tra gli scritti, più informali e stilizzati degli studenti, a volte appena un accenno di esistenza altre una frustata alla vita, altre ancora uno sguardo impaurito su un mondo caotico ed estraneo, fino all’indice messo in stretto ordine alfabetico dei nomi degli autori e non per sequenza di pagina.
Un diario di tante vite che però alla fine racconta ciò che si è, cioè che si vorrebbe essere, ciò che si teme si possa diventare.
Credo ci sia un modo migliore delle mie parole per fare una recensione di questo libro: vi offro la lettura di una pagina di questo diario, non la migliore, non la più importante, non la più significativa, ma una solo una pagina del libro, credendo così di interpretarne lo spirito per come lo hanno inteso gli autori stessi. (Pino Rotta)
La vita è preziosa
Chi sono, chi non sono, chi vorrò essere? Mi pongo
molto spesso queste domande alle quali non so dare una vera risposta. Sembrano
domande semplici e banali, ma in realtà, mi fanno riflettere molto sul mio
essere che credo di sapere, ma guardandomi dentro scopro che in realtà non sono
quello che io credo di essere.
La mia vita, come quella di ogni altro essere vivente, è un bene prezioso e perciò deve essere apprezzata in tutti i sensi. Un filosofo diceva che: "Ognuno di noi pensa che la vita sia breve ma in realtà non è così, la vita è lunga ma bisogna gestire bene il tempo, poiché una gran parte del nostro tempo ci sfugge mentre siamo impegnati a fare nulla e non ci rendiamo conto che mentre il tempo passa, noi moriamo sempre un po’ perché tutti i giorni che abbiamo vissuto sono alle nostre spalle e perciò sono già morti. Per vivere bene, bisogna vivere pienamente l’oggi e quindi vivere il presente senza fare grandi progetti per il futuro considerando l’oggi come una vita intera, non c’è nulla di più sciocco che fare progetti a lunga scadenza e rimandare al domani quel che è possibile fare oggi, sprecando la vita nel progettarla. Il futuro è dominato dall’incertezza perciò è necessario affrettarsi a vivere. Condivido pienamente ciò che dice il filosofo, vorrei anch’io vivere pienamente l’oggi, senza rimandare tutto a un domani, concentrandomi solo sul futuro incerto, senza pensare che il tempo passa e non si potrà ritornare più indietro. La mia vita è fatta solo di rimpianti e lo sarà per sempre se non farò qualcosa per cambiarla. Vorrei essere una farfalla per volare spensierata per i prati e sentire il profumo dei fiori, dimenticandomi delle cose dure della vita.
La vita ci riserva tante sorprese, spero che un giorno ce ne saranno di belle anche per me.
Francesca Ciurleo, V C
HELIOS Magazine |