Società
Devianti e Trasgressivi - E’ tutta colpa del ‘68!
" erano gli anni in cui la guerra era un male in sé, poi… chissà potremmo fare guerra anche alla Russia…"
E sì! E’ tutta colpa del 68, ormai è un coro quasi unanime, politici di destra, di centro, di sinistra, di sinistra-sinistra, di quasi- sinistra, di sinistra ma anche no…. ecc.
Deve essere vero se lo dicono in tanti… Io, che ho ormai superato i 50 anni, all’epoca cominciavo le scuole medie, non me lo ricordo il ‘68.
Mi ricordo gli anni di piombo, successive agli anni delle stragi di Stato e del tentativo di colpo di stato fascista, mi ricordo le truffe di massa delle banche e dei finti imprenditori che razziavano le casse dello Stato e dell’Europa negli anni ‘80, poi mi ricordo la corruzione di massa, le stragi di mafia e di ‘ndrangheta e Tangentopoli degli anni ‘90, non quella raccontata da Di Pietro ma quella vista con i miei occhi, mi ricordo gli anni delle guerre per il petrolio che continuano ancora oggi.
Pensate che sfiga poter dire "Io c’ero" per Tangentopoli e non per i concerti dei Beatles.
Ma il ‘68… no ero troppo piccolo, non me lo ricordo, però mi sono documentato, con fonti originali, da "bravo giornalista", non per sentito dire o con i vari Bignami della storia, sono andato a cercarmi le fonti documentali. Alla fine forse ho capito. Le masse oceaniche di ragazzi che invasero il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina, passando per Parigi, cantando "Blow in the wind" di Bob Dilan, "Imagine" di Jonn Lenon, predicando e praticando "Fate l’amore non fate la guerra", la rivoluzione sessuale che ha dato dignità alla donna ed all’individualità del corpo, erano… una massa di sfigati! Trasgressivi sì, ma sfigati.
Tutta gente che voleva cambiare il mondo e a 40 anni (cioè già all’inizio degli anni ’80) erano degli emarginati, frustrati e quasi tutti in psicoanalisi! Sconfitti dal mondo.
Già… dal ’68 ad oggi sono passati 40 anni, ed il sessantotto non fu l’inizio del Movimento ma l’anno in cui si chiuse quella fase. Ma allora se quelli che "fecero il sessantotto" non sono quelli che hanno poi governato la politica, l’economia, le guerre, gli enti locali, le agenzie educative e, soprattutto i processi di globalizzazione del mercato e della cultura, perché sono stati emarginati da questi grandi processi (o anche auto emarginati!), come è possibile che ogni giorno ci mandano in onda tante opinioni autorevoli che dicono che "è tutta colpa del ’68!"?
Persino uno dei pochi uomini illuminati della fase delle tenebre, detta berlusconismo, come è Fabrizio Cicchitto si unisce al coro. Eppure lo sa, lui c’era! Lui sa che Craxi, al contrario di Berlinguer, aiutò il movimento studentesco in Italia e non solo. Lo aiutò non solo con sostegno morale ma anche materiale, fornendo strumenti, mezzi e a volte anche sedi di riunione. Lui poteva farlo senza timore di essere accusato di essere la longa manus dell’Unione Sovietica, al contrario di Berlinguer che, schiacciato da questo timore, perse il treno della storia del cambiamento generazionale e avviò i comunisti verso l’eutanasia.
Eppure anche Cicchitto, ex socialista, se la prende con il ’68, perché?
Mi viene in mente una lezione di sociologia della comunicazione, quando a un certo punto un professore mi diede un foglio con una notizia scritta su due righe e mi chiese: - Su quante righe è scritta questa notizia? - Ed io, un pò imbarazzato, risposi: - due! - "Sbagliato, sono tre!" ribattè il professore e mi spiegò cosa io non vedevo. La notizia non è solo quella che viene trasmessa dal testo che leggiamo, c’è il "non detto" quello che in genere definiamo come "detto tra le righe", la terza riga che non è scritta sul foglio ma viene indotta nella nostra mente dal contesto.
Ecco che lanciare e ripetere all’infinito anatemi contro il ’68, fa dimenticare tutta l’acqua e tutto il fango che da allora è passato sotto i nostri ponti!
Ai comunisti, altalenanti con l’URSS proprio fino al 1968, fa dimenticare che mentre nel mondo i giovani marciavano contro la guerra, a Praga un signore di nome Dubcek che voleva un socialismo vero ed umano venne schiacciato dai carri armati russi mentre Jan Palak si dava fuoco per un supremo atto di ribellione.
Ai socialisti fa dimenticare che, se è vero che avevano visto giusto sulla riforma del sistema capitalista e sul comunismo e che hanno fatto la differenza in tante parti del mondo ed anche in Italia, sono stati spazzati via non dai comunisti ma dalla corruzione dei propri dirigenti di secondo, terzo e quarto livello, le mezze tacche che oggi schiacciano anche a Cicchitto sulla loro la linea politica! Tangentopoli ha fatto luce su una minima percentuale di quella fogna tutta Democristiana in cui sono stati affogati i tentativi di cambiamento della società italiana. E a tutti gli altri fanno dimenticare che in quella fogna ha sguazzato e sguazza ancora di tutto, dai mai sopiti aneliti fascisti, alla mafia, al neonato maschilismo, al razzismo. Tutte cose che con il ’68 non hanno nulla a che fare e che sono quelle che hanno sconfitto davvero la trasgressione della cultura degli anni sessanta. Il passato a volte ritorna, con altre maschere, ma ritorna, basta solo farsi distrarre. C’è differenza tra trasgressione e devianza.
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