Recensione –
Vaticano S.p.A. – di Gianluigi Nuzzi (Edizioni Chiarelettere)
Corruzione: da che pulpito viene la predica!...
Morto il Papa, Viva il Papa! Ma a quanto pare il Conclave non è ancora finito… tra scandali e veleni dalle mura leonine in questi ultimi mesi sta montando una marea di immondizia.
Dagli scandali sessuali pedofili che hanno addirittura lambito la tonica del fratello di Papa Ratzinger a intrighi affaristici che richiamano storie vecchie e nuove, da Marcinkus a Balducci, dalla Sicilia al Principato di Monaco, da Roma alla Svizzera e tanti paradisi fiscali.
Sono passati diciotto anni da quando è scoppiata "Tangentopoli", quella indagine, o meglio quelle indagini, che portarono alla luce una ragnatela di corruzione così radicata nella società italiana da poter parlare senza dubbio di errore di "sistema". Un sistema collaudato negli anni settanta e ottanta e che, da quello che in seguito è continuato a venire fuori, sembra non si sia mai interrotto.
Di quella stagione però sembra si sia dimenticato il pezzo forte, quella che fu chiamata la "madre di tutte le tangenti" la maxitangente dell’affare Enimont. Centinaia di miliardi di vecchie lire.
A gennaio di quest’anno però ecco che, inaspettatamente, una nuova luce illumina quel losco passato. Un giornalista, che non può certo essere tacciato di giustizialismo alla Marco Travaglio, Gianluigi Nuzzi (giornalista di Libero, Corriere della Sera e Panorama) pubblica il libro VATICANO S.p.A. (Edizioni Chiarelettere) nel quale viene raccontata, tra molto altro, la storia di quella Maxitangente e del ruolo centrale che lo IOR, la Banca del Vaticano, ebbe in quella vicenda.
Il libro di Nuzzi può essere definito un vero e proprio "diario per interposta persona" poiché altro non è che la molto documentata illustrazione di un archivio segreto lasciatogli da monsignor Renato Dardozzi, già fidato ed espertissimo collaboratore della Segreteria di Stato del Papa uno che ha accesso diretto negli affari dello IOR, già all’epoca del tristemente famoso patto tra l’allora capo dello IOR monsignor Paul Marcinkus, Michele Sindona e Roberto Calvi, questi ultimi due, come si ricorderà, morti in circostanze diciamo misteriose.
Monsignor Dardozzi, morto nel 2003, aveva l’abitudine di tenere un accurato diario delle sue giornate di lavoro ed è questo voluminoso e documentato diario che Nuzzi fa diventare Vaticano S.p.A. in cui si racconta come lo IOR fosse una vera "…"lavanderia" nel centro di Roma, utilizzata anche dalla mafia e per spregiudicate avventure politiche. Un paradiso fiscale che non risponde ad alcuna legislazione diversa da quella dello Sato Vaticano…" (letteralmente tratto dalla presentazione del libro, n.d.a.).
Il libro esamina vicende e conti segreti in Italia ed all’estero, il ruolo di Giulio Andreotti, ma anche di un IOR parallelo, cioè una banca dentro il Vaticano di cui erano a conoscenza solo pochissime persone e da cui passano le tangenti e le operazioni più scabrose, naturalmente la maxitangente Enimont e il vano tentativo della magistratura italiana (leggi Pool di Mani Pulite) di ricostruirne l’origine e la destinazione finale di centinaia di miliardi di vecchie lire, dovendosi districare in atteggiamenti sfuggenti ed elusivi e vani in risposta alle rogatorie fatte al Vaticano per avere conti, nomi e testimonianze. Ma racconta anche del ruolo di Totò Riina, delle accuse del mafioso Mannoia e dei soldi per Provenzano, per finire con la testimonianza di Massimo Ciancimino, fatti di oggi insomma. Non vicende passate quindi ma vicende assolutamente di attualità legate ad un losco passato e presente. Naturalmente dopo la strage di Capaci la coscienza di molti italiani, e tra questi molti cattolici, sono state scosse e le cose hanno cominciato a vedersi sotto una nuova luce in tutta la società civile italiana ed anche nella Chiesa che è fatta da tanta gente, tanti parroci e tante persone che non possono più sopportare che corruzione, mafia e politica trovino comoda connivenza in sedi in cui invece dovrebbero regnare i valori più alti della carità e della solidarietà. Nel libro di Nuzzi c’è anche questo aspetto, questo tentativo di far pulizia dall’interno ed in segreto tra le attività della Banca del Vaticano. Ciononostante rimane il mistero di dove sono e che utilizzo se ne è fatto e se ancora si continua a fare di tutto quel denaro sporco "ripulito" nelle Sante Stanze dello IOR.
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