C'è poco da fare, cinquant'anni di malcostume non passano senza lasciare segni profondi nella coscienza di un popolo.
Sembra di vederli i vari Poggiolini, Cusani, Armanini, Craxi, Cirino Pomicino & Company, tutti in lacrime (ricordate le lacrime vere di Craxi al TG5?), a protestarsi vittime di una magistratura marxista-leninista, guidata da Luciano Violante "luciferina rivoluzionaria toga rossa" .
E perchè non dovrebbero lamentarsi vittime questi personaggi, quando la stragande maggioranza del popolo italiano, profondamente cattolico, è propenso, anzi non
vede l'ora di perdonare tutti, in un corale e generale abbraccio di bentornate a casa "pecorelle smarrite".
"Scurdammece o passato, simme e Napule paisà".
Che tradotto in italiano vuol dire: quel che è successo è successo, ora è finito e amici più di prima!
La Grande Congiura dei Magistrati. Un colpo di stato inferto a colpi di ordini di custodia cautelare e capi di imputazione a tutto spiano.
Qualche anno prima che scoppiasse Tangentopoli, l'allora Capo dello Stato, il senatore a vita, Francesco Cossiga lanciava l'allarme sul comportamento dei Pubblici Ministeri (sembra un secolo ed invece dall'inizio di Tangentopoli sono passati solo tre anni, e pochi di più dalla strage in cui furono trucidati Falcone con la moglie, Borsellino e gli uomini delle loro scorte, quelli che adesso molti vorrebbero eliminare legalmente), il senatore Cossiga li chiamava: "I Giudici Ragazzini". Ricordate? Questi cavalieri solitari, che già in passato avevano osato mettere sotto inchiesta nientedimeno che gli imprenditori che avevano inquinato le acque con gli scarichi industriali ed i palazzinari che hanno fatto scempio delle nostre città.
Ragazzini appunto! Bisognava bacchettarli, ma indirizzarli sulla buona strada, in fondo erano bravi ragazzi. Ma i ragazzi sono cresciuti e molti di loro non si sono lasciati "indirizzare". Sono riamasti magistrati e non sono diventati buoni come Walter Veltroni.
Il passato è morto pensiamo al futuro!
Ma il problema è che in questo clima di buonismo si ha la sensazione che la frase "quel che è successo" a cui la maggior parte degli italiani incosciamente fa riferimento, non è riferita alle ruberie ed i crimini più o meno efferati commessi, ma è all'azione della Magistratura degli ultimi cinque anni!
Come a voler dire che la Magistratura, nello sbando politico generale, aveva preso un pò la mano a tutti, e che adesso, può continuare a fare le indagini, ma con moderazione, chiudendo un occhio, "CON GARANTISMO".
Già, il problema è che cinquant'anni di malcostume hanno generato una rete di complicità materiali e morali che è diventata sistema sociale, un sistema in cui il corpo estraneo non è il ladro o il corrotto, ma "lo sbirro", il Magistrato ficcanaso.
Tutti sapevamo di queste complicità.
Il sistema era perfetto la Democrazia Cristiana tesseva la rete di rapporti di potere ponendosi in mezzo tra lo Stato e l'Antistato, i partiti minori avevano un ruolo di fiacheggiatori più o meno importante a secondo della forza elettorale del Partito Comunista, al Nord era necessario che dentro il sistema fossero tirati i dentro i partiti di opposizione ed al Sud la mafia.
Al Nord si agiva tramite sindacato ed al Sud tramite le parrocchie.
La gente veniva premiata per la fedeltà ed in cambio del rattorto di clientela tributava omaggio ai potenti di turno, politici, sindacalisti, prelati o mafiosi che fossero.
"Tutti ladri nessun ladro".
Finchè c'è stata la torta da spartire tutto bene. Ma il popolo si sa non conosce gratitudine ed appena la torta è finita ha chiesto la forca per i suoi ex protettori.
I magistrati hanno approfittato del momento ed hanno fatto scattare quelle manette che per decenni erano rimaste inceppate.
Ora però basta. Pace fatta; con un pò di sacrifici la torta si ricostituirà. E che vogliamo che i magistrati impediscano la democratica spartizione della torta?
A questo punto abbandoniamo il tono ironico e vediamo se quello "che è successo" in questi ultimi cinque anni può veramente essere "rimosso" nella coscienza della gente.
Non tutti hanno accettato in questi cinquant'anni di essere parte di questo sistema. A vario modo e con diverse collocazioni molti milioni di italiani hanno sempre creduto che gli assassini, i ladri, i mafiosi, i corrotti, i corruttori debbano andare subito in galera e rimanerci per un tempo equo, "SECONDO GIUSTIZIA", e che il GARANTISMO invece debba tutelare le persone oneste, quelli che sono vittime dei mafiosi, degli assassini, dei ladri e dei corrotti.
Tangentopoli e la lotta incondizionata alla mafia hanno creato la coscienza che vincere sul "passato" si può!
E questa coscienza si è diffusa in larghissimi strati della società, in tutti gli ambienti, nei partiti, nell'impresa, nella Chiesa, nella scuola e nella cultura.
Vincere si può, gli "Italiani Brava Gente!" non si facciano illusioni, la storia non si ripete mai, ed indietro non si torna, ma per non tornare indietro quelli che hanno maturato questa nuova coscienza sociale non devono mascherarsi di ipocrisia.
Tutti sapevamo e solo alcuni si opponevano! E' questo il passato che non deve tornare.