Editoriale - SBRONZI DI….. BRONZI!

Helios Magazine aveva denunciato "la clonazione" già nel 1996


 

Il dibattito sulla clonazione dei Bronzi sta assumendo una dimensione surreale. Essendo tra i primi ad avere denunziato "la clonazione" già nel 1996 (vedi Helios Magazine nr. 3/1996, nella foto) non credo che si possa equivocare la nostra posizione nettamente contraria alla clonazione, ma quello che sta succedendo attorno a questa vicenda è veramente anomalo.

Da una parte c’è la notizia e l’approfondimento delle vicende che la riguardano che la stampa, ultimamente con più vigore, anche grazie alle fonti più che mai attendibili e puntuali del cronista de Il Quotidiano di Calabria "l’ineffabile G.B.", dall’altra abbiamo la politica che unanimemente si dichiara contraria alla clonazione. Tutto bene? Tutto a posto? Dove sta, ci si chiederà, l’anomalia?

Intanto cominciamo col dire che, seppure la stampa abbia una funzione di stimolo e di controllo sulla politica, non può sostituirsi alla politica nella guida delle scelte che sono proprie di quest’ultima, e invece è quello che è accaduto, i politici sono stati trascinati dall’incalzare della cronaca a prendere posizione su una questione che è nata e si è sviluppata nelle stanze della politica.

L’Amministrazione Comunale, l’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria, le sempre attente ed impegnate associazioni e centri studi (a cominciare dal Centro Studi Bosio), gli intellettuali tutti contro la clonazione, ma allora che necessità c’è di attivare un referendum? O meglio che valore può avere un referendum? La volontà popolare, che in democrazia è quella che conta, si è espressa eleggendo i consiglieri comunali, provinciali e regionali sono costoro che ci rappresentano, ci piaccia o meno, e sono essi che decideranno se i Bronzi di Riace diventeranno un bene di consumo cancellando il valore storico e culturale degli originali. Non dimentichiamo che in questa vicenda entra anche il Governo nazionale, con il Ministero dei Beni Culturali, a mia memoria per poter duplicare (mi è successo di dover pubblicare la riproduzione di un disegno di un anfora su un libro sulla storia di Gioia Tauro) un’opera d’arte appartenente al Museo sono necessarie serie e rigorosissime autorizzazioni da parte dell’Ente in questione.

Tutte queste Istituzioni si sono già espresse, esse sono espressione della nostra volontà democratica. Bene fanno la stampa e la cultura a denunciare una vicenda scandalosa, ma la politica la smetta di fare il pesce in barile usando i Bronzi per mandare in secondo piano le scelte economiche e di strategia industriale che stanno definitivamente affossando il Sud. E se referendum bisogna fare, si facciano sugli investimenti per lo sviluppo occupazionale, per evitare la chiusura delle già scarse fabbriche, per il dissesto idrogeologico, per la salvaguardia delle coste, … Non è che mancano gli argomenti!

 


HELIOS Magazine

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