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Filosofia
Le concidenze tra causa e probabilità
di salvatore romeo
“La nostra vita si svolge
in un universo tridimensionale ed essa è solo un frammento dell’esistenza”.
In questo universo
tridimensionale, dominato dalle leggi classiche della causalità, del tempo e
dello spazio, avvengono spesso, però, diversi fenomeni sorprendenti e
inspiegabili, che mettono a dura prova la nostra capacità logica di comprendere
la vita che accade e la realtà che ci circonda in modo razionale e sensato.
Alcuni eventi sembrano
infatti privi di senso, casuali e in nessun modo, per quanto ci si sforzi,
comprensibili, aprendo le porte al mistero o al soprannaturale.
Si tratta delle
coincidenze, cioè di avvenimenti reali che possiedono la particolarità di
esulare da qualsiasi legge di causalità fisica.
La nostra forma mentale, e
più specificamente quella occidentale, ci insegna che ogni fenomeno che accade
nella realtà è sempre determinato da un altro fenomeno che lo ha preceduto nel
tempo, secondo la legge di causa-effetto.
Fino a qualche tempo fa i
principi di causalità erano fondamentalmente due: quello classico, secondo cui
vi è sempre un nesso necessario e diretto tra due eventi, e quello statistico,
che sostituisce alla necessità del legame la probabilità che i due fenomeni
possano essere interconnessi.
Con l’avvento della fisica
quantistica si è aggiunta una terza possibilità: si tratta della causalità
quantistica, che riprende un aspetto della teoria della relatività, nella misura
in cui considera l’influenza esercitata da un osservatore esterno (nel nostro
caso il suo stato psichico) su un qualsiasi avvenimento fisico.
Vediamo che entrano in
gioco, quindi, sia l’aspetto psicologico che quello fisico: il principio della
Sincronicità, che è quello che tende a spiegare in qualche modo questi
fenomeni, si pone a metà strada tra la dimensione fisica e quella psichica, in
effetti.
Le coincidenze sono eventi
che accadono spesso simultaneamente, ma non sempre, però sempre senza nessuna
causa apparente.
Spesso tendiamo a spiegare
questi fatti attingendo alla dimensione del mistero e del soprannaturale, come
detto, definendoli come telepatia, azione a distanza, potere della mente di
interagire con la realtà, sogni premonitori, chiaroveggenza: si tratta sempre e
comunque, tuttavia, di una coincidenza tra uno stato psichico (quello cioè della
persona che sta provando quella determinata esperienza) e un avvenimento
significativo del mondo esterno che può essere contemporaneo (incontrare una
persona che si era nominata un attimo prima, per esempio), futuro (sognare una
situazione o e poi vedere che quella situazione si realizza veramente), o
distante nello spazio (pensare a una persona in America e ricevere una
telefonata da quella stessa persona).
E ancora, vi sono delle
piccole e insignificanti azioni quotidiane, di per sé innocenti, che spesso
ognuno di noi, in maniera superstiziosa, mette in relazione con avvenimenti
esterni. Oppure avvenimenti esterni (gli oroscopi per esempio, con le loro
congiunzioni e opposizioni e trigoni) che si mettono in connessione con fatti
della nostra vita quotidiana. E a volte ciò effettivamente e inspiegabilmente si
verifica.
Da cosa deriva tutto
questo?
L’Universo è un Tutto, un
Uno, un Intero nel quale qualsiasi cosa è collegata alle altre secondo una
visione di corrispondenza: così in alto come in basso. Lo spazio vuoto non
esiste: ogni cosa possiede una estensione, un campo energetico che si estende
nello spazio per tutto l’Universo ed è questo campo che collega tutte le cose.
Vi sono nessi tra la
nostra psiche e l’energia vitale che permea l’Universo intero, perché è la
stessa energia che agisce e opera sia nell’infinitamente piccolo che
nell’infinitamente grande, sia nel micro che nel macrocosmo, sia dentro che
fuori di noi, sia in alto, nei cieli, che in basso, sulla terra. La fisica
quantistica afferma che la realtà è fatta di “quanti”, ossia di unità elementari
di energia e che tutto quello che c’è intorno a noi è energia e noi stessi non
siamo altro che conglomerati di energia.
E’ per questo che
probabilmente Jung, a cui dobbiamo il concetto di Sincronicità, poteva affermare
che “già in questa vita vi è un legame con l’Infinito”, gioendo della
possibilità di potere sperimentare un giorno quella “beatitudine che solo una
condizione atemporale può dare, una dimensione dove passato, presente e futuro
sono una cosa sola”.
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