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società e cultura

L’Eterno femminino - Il sistema matriarcale degli Irochesi in

Canada come madre delle democrazie moderne

di paola canale

 

 

(english text)

 

 

Queste poche righe non disdegnano di essere l’ennesima elegia all’"eterno femminino": un concetto introdotto in letteratura da Goethe alla fine del Faust, parte II, in cui asserisce " l’Eterno femminino ci attrae verso le più grandi altezze", riducendolo ad un gateway di salvezza, una modalità di redenzione dalla sofferenza e dal male. Quest’espressione è stata coniata per sottolineare gli aspetti eterni, immutabili del fascino femminile. Femminilità intesa come la complessità di tutte quelle doti e qualità che sono proprie delle donne, di quelle caratteristiche che ne contraddistinguono il comportamento, l’attitudine e lo spirito. L’eterno femminile consiste in breve nel principio eterno ed essenziale della femminilità. Alla luce di esso possiamo notare come donne eccezionali continuino a distinguersi nella storia dell’umanità esplicitando a pieno le proprie qualità. Una femminilità che non le esenta dal rivestire ruoli politici, sociali, economici, religiosi e spirituali di primo piano. In accordo con quanto affermato da Papa Giovanni Paolo II "Dio è padre, ma ancora di più, è madre", mostrando "il volto materno di Dio" ed evidenziando l’importanza delle donne nella società odierna. L’eterno femminino è ciò che dona alla spiritualità un avvincente senso di poesia, magia, incanto, trasfigurazione, mistero. Gesù nasce da una donna di questa Terra, la Vergine Maria, "la quintessenza della donna". Alla stessa stregua donne sono pure molte dee dell’antichità. Non possiamo dimenticare il potere creativo e rigenerante di Veneree inoltre per gli antichi Greci questo mito assume molti volti:quello della santità della madre, della purezza di una vergine, delle fecondità della terra e dell’utero.

Questa è la giusta chiave d’interpretazione del sistema matriarcale, organizzazione sociale Irochese. L’uomo è generato dal potere creativo di Madre Terra, come narrato nella Storia della Creazione Irochese, e che concepisce in ogni donna una fonte di vita, fertilità e prolificità. Esse sono le simboliche depositarie del prospero dono di Madre Natura che nutre e permette lo sviluppo del creato. La donna Irochese è la Personificazione della Vita e rappresenta l’energia propellente che consente che ogni cosa nell’ambito della società espleti in armonia la sua funzione. Molte delle cerimonie Irochesi sono per rendere grazie alla fertilità della terra, in special modo i raccolti, che costituiscono una delle principali responsabilità della donna. I tre principali tipi di raccolti sono quelli del grano, dei fagioli e della zucca, denominate "le Tre Sorelle", "le Nostre Madri", "Le nostre Sostentatrici". Queste Tre Sorelle sono osannate dagli Iroquois, insieme all’abilità femminile di approvvigionare cibo e di procreare. La donna Irochese, infatti, gioca un ruolo fondamentale sia nel pubblico che nel privato. E’un agente attivo, non una vittima passiva, la consanguineità si tracciava per linea femminile, i bambini sono cresciuti e a volte adottati da donne, loro gestiscono la terra, i raccolti e le longhouses, le loro abitazioni. Esse godono di molti privilegi e hanno una maggiore libertà rispetto alle altre Indiane d’America soprattutto a causa della grande importanza rivestita dall’agricoltura nella loro economia. Non meno importante è il loro potere decisionale e consultivo accordato loro dalla "Grande Legge della Pace" che le considera come "Progenitrici degli Aborigeni", nell’organizzazione politica e nelle strategie di guerra.

I loro poteri politici si basano essenzialmente sull’economia, dal momento che esse controllano i campi e la produzione agricola. Loro sono i leader politici, gestendone la responsabilità dall’amministrazione alla giurisdizione al potere legislativo. Le gantowisas dirigono i clan locali, detengono le wampum (conchiglie) del lignaggio, le cintole delle nomine e dei titoli, celebrano i funerali, hanno diritti esclusivi sulle nomine, nominano i sachems (capi tribù Indiani) così come le Clan Mothers per officiare e detenere il potere di mettere al bando i trasgressori della legge. Investono i soldati dei loro uffici, dichiarano guerra, negoziano la pace e mediano le dispute. Sono le donne e le donne soltanto a poter nominare gli uomini ad esercitare le loro funzioni. Nell’amministrazione degli affari politici, usano i Wampum bianchi che simboleggiano la pace e la giustizia, l’ambito di competenza delle donne. Le donne possiedono le proprietà terriere e detengono una leadership ereditaria che passa attraverso un lignaggio femminile. Possiedono abitazioni, cavalli e fattorie e la proprietà di una donna prima del matrimonio resta in suo possesso senza essere messa in comunione con quella del marito. Essi avevano ruoli separati ma un potere reale nella loro società. Sempre con riferimento a Madre Terra, lo scopo della Grande Legge della Pace è di ricordare le leggi naturali della creazione, secondo cui la donna è la precondizione necessaria per la creazione materiale, e lei, come tutta la sua creazione, è fondamentalmente donna. E’ lo spirito che informa il giusto equilibrio, la vera armonia e queste a loro volta ordinano tutte le relazioni in conformità alla sua legge. La bellezza è pienezza. La salute è pienezza. La bontà è pienezza ed esse vengono simboleggiate nel sacro cerchio, simbolo femminile. La vita è un ciclo ed ogni cosa ha luogo in essa.

La donna concepisce. La donna distrugge. Fa anche la guerra, maledice, cura e disfa. E’ la sola origine del pensiero e il pensiero precede la creazione. . Essa è il sacro soffio vitale. L’identità di una donna Indiana d’America è innanzitutto data dalla sua appartenenza alla tribù. Ai suoi occhi, il suo destino è necessariamente quello della sua gente e la percezione che ha di se stessa è innanzitutto data dalla sua tribù.

La donna mantiene la pace tra genti di bande, villaggi e tribù, presiede le relazioni con le altre tribù e officia altri eventi che portano le persone fuori dal villaggio. Lei è Pensiero, Memoria, Istinto, Tradizione, Medicina e Potere Sacro; è rituale, cerimonia, cibo e protezione. Le gantowisas sono centrali in tutti gli aspetti dello spiritualismo: mantengono un ruolo cruciale della medicine societies. Esse si fondano intorno a varie attività, in particolare le "Società di Sorelle"le cui danze cerimoniali consentono alle gantowisas di indirizzarsi e ringraziare gli spiriti sostentatori delle Tre Sorelle.

Il potere della donna è il centro dell’Universo ed è al contempo terra (ventre)e pensiero (creatività). Non è consentito un contatto delle donne mestruate con i guerrieri pronti per la battaglia, o quelli che sono stati feriti, perché si ritengono portatrici di un potere singolare, più vitale durante le mestruazioni, la pubertà e la gravidanza, che indebolisce i poteri fisici, spirituali e magici dell’uomo. Le mestruazioni sono qualcosa di sacro e il primo ciclo mestruale delle ragazze viene accolto con grandi celebrazioni. Inoltre, le lesbiche e l’omosessualità sono accettate al pari dell’eterosessualità.

Sono considerate generatrici della vita, persino se la contraccezione e il controllo delle nascite in nome dell’autonomia dei loro corpi sono ammesse, specialmente se non possono provvedere ad un sostentamento ottimale del bambino, con un senso di profondo rispetto per la comunità. La pedagogia Irochese è fondata sulla pace e l’armonia e sull’esercizio delle virtù morali. Non è consentita alcuna forma di violenza, essendo considerato sufficiente il giudizio critico della tribù la cui etica è basata su un stile di vita pacifico e armonico. Controllano la vita nelle longhouses, i raccolti e l’economia irochese, non semplicemente attraverso il possesso dei mezzi di produzione (Madre Terra) ma soprattutto attraverso la distribuzione dei suoi frutti.

Le donne Irochesi sono grandi lavoratrici e sono state spesso messo in rilievo dagli Europei le "ingiuste sgobbate" imposte alle donne indiane dagli uomini. Nel XIX secolo i Quaccheri cercarono di salvare le donne dalle vite nei campi ma con risultati irrisori in quanto loro tradizioni erano molto radicate, incontrando un netto rifiuto delle donne stesse e mostrando una completa mancanza di interesse in alcune arti domestiche quali il filato o la produzione del sapone – eccetto che in appositi locali aziendali. Nonostante queste accuse, le gantowisas hanno sempre salvaguardato i loro spazi per il tempo libero e il divertimento dedicandosi a feste e danze. Niente era più reale della superiorità della donna. La donna Irochese difficilmente si sottometterebbe ad ingiusti e esagerati carichi di lavoro.

Il sistema economico Irochese è un sistema spirituale in cui la condivisione e la cooperazione sono valori sociali imprescindibili. La terra è qualcosa di sacro e se ne possono godere i frutti con equilibrio e rispetto, non secondo le regole del barbaro sfruttamento e dell’estrazione forsennata.

Nella cultura irochese vi è una sorta di idolatria della donna, dunque, come sorprendentemente richiama l’affresco di Cezanne (L’"Eterno Femminino", 1877 – Getty Museum, Los Angeles, CA)in cui campeggia un’eccezionale immagine di donna nella sua nudità, posta come centro di attrazione gravitazionale,circondata da uomini, preti, generali, un bambino, vecchi, lavoratori e giudici, non privi di un desiderio sessuale tale datingere gli occhi della donna di un rosso vermiglio. Donna come madre della complessità e dei differenti aspetti della realtà, che foriera di pace e armonia, li mesce insieme e li lascia coesistere nei dinamici ritmi dei cicli della vita.

Lungi dall’essere la donna mantide mangiatrice di uomini delle elucubrazioni statunitensi, secondo cui le donne uccidono gli spiriti dei loro partners maschili, la cultura Irochese è il sogno fatto realtà di molte battaglie femministe che lamentavano una mentalità sciovinistica e intendevano contrastare un modo di vivere sbilanciato in favore di una egemonia patriarcale. La cultura irochese capovolge questa mentalità sterile, fondata sulla soggettività piuttosto che sull’oggettività dell’uomo e che non accetta ciò che Simone de Beauvoir definisce "Il Secondo Sesso", l’Altro, cioè la Donna, che non è un elemento inessenziale ma fondamentale in quanto fonte di vita, produttiva non solo riproduttiva, un ventre cui aspira sessualmente l’uomo e da cui sgorga vita, continuità, ciclicità. Una donna immanente ma non statica, introspettiva ma che sa proiettare le sue qualità interiori in una concretizzazione reale nella vita di comunità, che rigetta il ruolo passivo dell’"angelo del focolare" dietro le quinte di una scena dominata dalla presenza maschile, confinata al chiuso e ristretto ambito domestico. Come afferma Simone de Beauvoir "l’uomo impara il suo potere", un potere che invece naturalmente appartiene alla donna, che è esibito e si manifesta in un’oscillante danza ondeggiante sulle note di un coro polifonico di elementi cosmici, la routinaria roteazione infinita di un carillon, che è la nostra esistenza che non consiste nell’eterno ritorno come asserisce Nietsche, il cui pensiero è imperniato sull’assunto che Dio è morto e che concepisce l’Eterno Femminino nell’ambito della Volontà di Potenza nella filosofia degli opposti principi, ma che è vita che nasce dalla donna, è Bellezza, Bontà e Verità, i tre ideali platonici, che hanno la loro controparte nelle conseguenti capacità dell’anima: pensiero, volontà e sentimento, non semplicemente volontà, come affermato da Nietzsche, che ritiene che pensiero e sentimento provengano dalla volontà. L’anima secondo la prospettiva degli ideali platonici è un’entità multidimensionale che si connette al Reale attraverso l’Ideale. Nietzsche riduce l’anima alla dimensione di volontà cieca.

Dunque, abbiamo evidenziato, come del resto aveva fatto anche Samuel Aun Weor, il ruolo primogenio della Madre Cosmica che scorgiamo nella luce negli occhi di tutte le innumerevoli donne della storia, che dovremmo amare e in cui dovremmo prefigurarci una madre, la rappresentazione vivente del principio dell’Eterno Femminino. Se si risvegliasse la consapevolezza delle genti, la figura della madre sarebbe più apprezzata e riporteremmo più spesso alla mente il significato dell’Eterno Femminino.

Dunque in un sistema matriarcale, in cui il culto di Madre Terra e la natura giocano un ruolo fondamentale, alla base delle attività giornaliere e dello sviluppo della società ci sono valori quali la cooperazione e la collaborazione, che rimpiazzano quelli della dominazione e del controllo, valori come il perdono, la compassione, la sensibilità, la capacità di amare e di custodire la vita. Per di più la donna conduce verso un sentiero di trasformazione delle coscienze che sostituisce a sistemi di divisione e distruzione sistemi creativi che conservano e coltivano la sacralità della vita.

Questo sistema sociale ha ispirato le democrazie contemporanee ed è madre del costituzionalismo statunitense ("We The People") e delle battaglie femministe degli ultimi secoli in Canada: per le donne Irochesi che hanno mantenuto i loro ruoli tradizionali nonostante i bianchi americani abbiano tentato per due secoli di"civilizzarli e cristianizzarli", il concetto dei "diritti" delle donne alla fin fine ha poco significato. E’ semplicemente il loro stile di vita forgiato sulla base di qualità come la sensibilità e un alto livello di collaborazione e diplomazia. Le relazioni egualitarie e la loro autorità politica costituiscono una realtà a lungo sognata dalle femministe. Nonostante tutti questi dibattiti, dobbiamo ritenere che persino grandi studiose femministe conoscono ben poco la realtà delle Indiane d’America ed hanno una tendenza a tralasciare la prospettiva nativa nel loro tentativo di demolire il sistema patriarcale, non esitando a manipolare le credenze native, invece orientate ad una società paritetica ed equilibrata tra i generi in cui il ruolo delle donne è prevalente nelle radici spirituali delle loro tradizioni ma allo stato dei fatti è improntato sulla cooperazione e organizzazione comunistica nonostante i tentativi di conversione e patriarcalizzazione dei colonizzatori.

Ad ogni modo queste società tribali all’insegna della matrilocalità, matrifocalità, matrilinearità sono state messe a dura prova dai colonizzatori che hanno desecrato questa selvaggia "terra di utopia" perseguitando e impiccando donne considerandole delle streghe o confinandone nell’ambiente domestico.

Era un semplice modo per tenere sotto controllo l’emisfero femminile che l’uomo considerava l’ "altro", lo "sconosciuto", quindi, l’"incontrollabile"di cui avevano timore.

Da quando gli Irochesi sono stati chiusi nelle riserve, nel 1870, e assoggettati alle leggi europee, l’influenza delle donne decrebbe, benché non sia stata completamente erosa. Alla fine molte famiglie divennero patrilineari rispetto ai nomi e all’ereditarietà. Gli uomini Irochesi assunsero nomi Inglesi o ebbero una traduzione inglese dei loro nomi irochesi. Questa transizione è stata formalmente definita in Canada dall’ "Atto di graduale affrancamento degli Indiani"del 1869, a partire dal quale se una donna indiana sposa un non indiano, diventa non indiana, soggetta a suo marito, e come le donne europee perdevano i loro diritti reali. Divenne improvvisamente chiaro che Europei e Americani volevano trattare solo con gli uomini,non con le donne. Inoltre, le donne cominciarono a perdere gradualmente i loro poteri politici all’interno della società Irochese. Gli Irochesi tradizionali o delle longhouses non hanno completamente accettato i valori Europei e Canadesi e i loro tentativi di assimilazione ma hanno ritenuto gran parte della loro cultura in virtù di ciò che è stato definito come una sorta di "complesso di superiorità". Dunque, benché un bambino Irochese erediti il cognome dal padre, potrebbe al contempo ereditare il titolo di sachem dalla madre. Inoltre, è evidente un revival dell’interesse negli Irochesi odierni del ruolo centrale della donna nell’ambito della loro società.

Oggi, i governi locali e provinciali sono molto lontani dalle popolazioni aborigene, fisicamente e culturalmente, e tendono a rispondere sempre meno alle richieste dell’elettorato aborigeno rispetto a quanto facevano i loro sistemi di governo. Un più grande riconoscimento delle tradizioni legali indigene potrebbe fornire un bilanciamento nel dominante biculturalismo e bielitismo, che spesso caratterizza la politica canadese, internazionalmente riconosciuta come un paese culturalmente diverso in cui si enfatizza il concetto di "Mosaico". Da questo punto di vista ogni sforzo dovrebbe essere fatto per proteggere l’identità Irochese nella diversità e per prevenire il rischio di estinzione e la perdita di significato delle loro tradizioni secolari, non dimenticando che essi sono stati i precursori dei contemporanei sistemi giuridici contemporanei.

Come illustrato nel racconto di Margaret Atwood Lady Oracle, la cultura canadese è come uno specchio che non incornicia l’immagine del soggetto che ci si riflette dentro. Margaret Atwood stravolge il concetto di specchio tradizionale. Trasformando il chiuso, statico specchio in uno aperto, stravolge l’immagine duplicante del corpo in quanto oggetto dello specchio tradizionale, dividendo e sottolineando le parzialità, richiama la filosofia di Umberto Eco e Lacan che stabilisce dalla divisione del soggetto la predominanza del fallo, e lo supera mostrando una molteplicità di divisioni e una completa frammentazione del sé. La sua visione aperta, fluisce, diffonde e moltiplica i confini.

Nessun altro paese al mondo infatti ricomprende abitanti provenienti da così vari backgrounds, i quali mostrano tutti un’estrema devozione nei confronti del Canada, che ancora preserva il patrimonio culturale di ognuno. Tutto ciò in contrasto con la cultura del "Melting Pot" statunitense che tenta di modellare tutti i suoi cittadini in un unico stereotipo e che dice all’immigrante che non importa chi siano stati in passato, sbarcando sulle loro coste, essi sono Americani e devono adottare e seguire gli stili di vita e le leggi americane.

Ma gli Irochesi ritengono che la Terza Epoca non si sia ancora conclusa perché il codice di Handsome Lake e tutte le conseguenze della colonizzazione e lo stabilirsi delle democrazie capitalistiche americane devono essere bilanciate dall’elemento femminile. Le donne saranno le guardiane della prossima generazione.

 

Bibliografia:

- Andersen Wayne Andersen Wayne, "Cezanne and The Eternal Feminine", Cambridge University Press, 2004, p. 26

- Simone de Beauvoir, Le deuxième sexe, Gallimard, Paris, 1949

- LeClerc, undated, as cited in Vachon, Andrè, Eloquence Indienne. Ottawa, Fides, coll. Classiques canadiens, 1968, p. 87-91

- M. Burke, The Canadian Identity and Multiculturalism, Ethic Canadians: Culture and Education, ed. M.L. Kovaca, Regina, 1978, p.419

- Jessie Givner, Mirror Images in Margaret Atwood’s Lady Oracle, Studies in Canadian Literature, 1989, pp.139-143

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